Le Mura Poligonali

Ultima modifica 3 giugno 2022

Una delle particolarità suggestive del nostro territorio, che contribuirebbe a rendere Sant'Elia Fiumerapido centro di richiamo  per una vacanza distensiva e una  di una piacevole immersione in epoche  arcaiche, sono le Cinta Murarie poligonali di Costalunga (m.348) e di Campopiano (m.476). Un patrimonio suggestivo e di inestimabile valore etinico-storico-antropologico. Esse si «stagliano imponenti, fino a cinque metri di altezza, e massicce, con uno spessore di circa un metro e mezzo» e seguono il perimetro oblungo del monte, 461 s. l. m., per circa 80 metri; si ergono sul Vallone del Rio Secco, di fronte ai costoni di Colle Cisterna, 724 s. l. m., e a Colle Belvedere, 718 s. l. m.(1)

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La grandiosità di queste mura, che si trovano pure in altri paesi (Atina, Aquinum, Sora, Signia, Arcis)  ha suggerito alla fantasia popolare il nome di mura pelasgiche (in ricordo dei preellenici, mitici Pelasgi) o ciclopiche (i giganti omerici). E', però, più giusto chiamare questo tipo di mura "poligonali" proprio per la forma che presentano gli enormi massi, sovrapposti l'un l'altro senza alcun legame di malta.  Esse non hanno fondazioni e sono costituite da enormi monoliti di puddinga, materiale i cui banchi sono in vicinanza del sito arcaico. Tito Livio (2) (IV, 57,7) ci dà notizie di rocche ciclopiche esistenti già nel 408 a.C. . Le mura Ciclopiche di Sant'Elia Fiumerapido, sono sparse  in tutta la Ciociaria e sono simili a quelle di Alfedena, Alatri, Anagni, Aquino, Arce, Arpino, Atina, Ferentino, Sora, ecc.., sono alte fino a oltre 5 m. e di spessore di circa 1 m. Costruite dai bellicosi Sanniti.

Fatta questa breve premessa, vogliamo porre ai nostri attenti lettori la nostra singolare ricostruzione storico-geografica partendo non da supposizioni o ipotesi stravaganti, bensì invece proprio della recente scoperta fatta nel 1992 da parte di Sabatino Di Cicco, di estesi tratti di mura Poligonali sulle alture di Costalunga e di Campopiano, in territorio di Sant’Elia Fiumerapido dove collochiamo la Città di Amiternum (3)  citata da Tito Livio  nel descrivere la 3° Guerra Sannitica: Egli scrive che il Console Romano Spurio Carvilio, partito con le sue due legioni da Interamna Lirenas Succasina "Profectus in Samnium vi cepit   Amiternum"(X, 31.14.), che era posta in quella zona “non certo a caso”, bensì a guardia della gola montuosa che da Casinum porta ad Atina e quindi alla città fortificata di Cominium. 

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Per valorizzare tale patrimonio e per dare sostanza ad un progetto di turismo culturale, è stata presentata la "Guida alle Mura Poligonali". Una brochure stampata come opera di diffusione, con un target specifico: le scuole medie superiori, le agenzie di viaggio provinciali ed i servizi culturali del Lazio.

Bibliografia 

(1) Giovanni Petrucci, La Frazione di Olivella in Sant'Elia Fiumerapido -

(2) Tito Livio libro (IV, 57,7)

(3) ibidem

 


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