I Fortini Tedeschi

Ultima modifica 3 giugno 2022

Uno dei luoghi che i tedeschi prepararono minuziosamente è il monte Cifalco. Alto 947 metri e posizionato una decina di chilometri a nord di Cassino dove inizia la valle del Rapido, esso domina il valico tra due valli che puntano a nord: quella del Rapido e la valle d’Atina. Di fronte al Cifalco vi sono le alture del Belvedere e del Colle Abate che si protendono verso il massiccio di monte Cairo. Le falde verso Cassino sono a picco per circa un 200 metri, per superarle bisogna essere dei rocciatori esperti. Il retro del Cifalco è caratterizzato da una serie di pianori e vallette che rendono la vita dei suoi occupanti sicura e relativamente confortevole.

Dalle sue cime si gode di una vista che spazia per tutta la valle sottostante, solo salendo su di esse ci si rende conto del perché i tedeschi abbiano scelto tale posizione. Qualunque cosa si muove dai paesi di S. Elia, Cervaro, Cassino, S. Angelo fino su per la Cavendish Road, la strada che porta dietro l’Abbazia, è in piena vista dal Cifalco.

Non di meno la posizione è a guardia dell’imbocco per la valle d'Atina, ciò rende il Cifalco il cardine per un'eventuale sfondamento in tale direzione. Sul Cifalco non vi sono solo posti d'osservazione. Protetti dalla sua alta cresta, nidi di mitragliatrice, batterie di mortai, cannoni campali e quant’altro i tedeschi sono riusciti a portare fino la su, sono pronti ed intervenire. Chi ne farà una spiacevole conoscenza sono le truppe francesi del CEF comandate dal generale Juin.

Come arrivare ai Fortini Tedeschi:

Dobbiamo ringraziare l’ENEL se ora è possibile arrivare senza fatica sulle creste del Cifalco. Per giungere in zona bisogna uscire dall’Autostrada del Sole a Cassino e prendere la superstrada per Sora - Avezzano. Fatti una decina di chilometri uscite a Sant'Elia Fiumerapido, in direzione del paese troverete la segnaletica per il piccolo borgo di Valleluce. Vi è una unica strada che continua in salita e dopo 4/5 chilometri bisogna infilarsi nella stradina a sinistra che passa sotto la condotta di captazione per l’invaso artificiale dell’ENEL che si trova sul Cifalco. La stradina è in buone condizioni e quasi per intero asfaltata (vedere la piantina qui a destra). Lasciate le macchine vicino all’invaso ENEL e proseguite a piedi per l’unico sentiero presente che arriva fino alla cresta del Cifalco dove vi è un cippo con un tricolore (è importante lasciare libero il transito per i trattori che vengono a prendere la legna e per i mezzi ENEL), li intorno vi sono le prime postazioni che una associazione culturale locale ha ripulito negli ultimi anni.
Poco prima del tricolore vi è una piccola cava, prendete il sentiero sulla sua sinistra e salite. Lungo il percorso si intravedono ancora le fettucce di segnalazione che l’associazione culturale aveva posto per segnalare le trincee, ora con l’incuria ed il maltempo queste sono poco visibili, ma voi seguite i sentieri ed arriverete sicuramente in qualche trincea.


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